Prenota un appuntamento

Terzo Capezzolo: Cosa è la Politelia e Come Intervenire

31 Maggio 2023 Scritto da Serena Ghezzi
terzo capezzolo politelia

La politelia è una condizione patologica in cui una persona presenta un numero di capezzoli superiore a due, cioè al numero normale, sulla zona toracica o più raramente in altre zone del corpo.

La patologia colpisce sia uomini che donne di qualunque etnia con una incidenza consistente all’interno della popolazione, nella maggior parte dei casi si presenta in forma lieve anche se può comparire in forme più complesse e solitamente i capezzoli aggiuntivi non rappresentano un problema dal punto di vista clinico.

La politelia costituisce, tuttavia, un inestetismo importante e conseguentemente una considerevole fonte di disagio psicologico per i soggetti che ne sono affetti, soprattutto nelle ipotesi in cui il capezzolo aggiuntivo presenta anche una propria areola e un impianto ghiandolare sottostante.

La chirurgia plastica offre la possibilità di sbarazzarsi di questo fastidioso inestetismo con un intervento rapido e non particolarmente complesso che permette a tutti coloro che sono affetti dalla patologia di poter tornare a vivere i rapporti sociali senza sentire la necessità di nascondersi.

Cosa è la Politelia

La politelia è una malformazione patologica che implica la presenza di capezzoli in eccedenza che sono definiti “capezzoli soprannumerari”, “capezzoli ectopici” o “capezzoli accessori”.


Se il numero canonico di capezzoli nel corpo umano è due, allorquando sul torso o su altre parti del corpo vi sono capezzoli in più questi si presentano in forme e colori differenti, spesso consistendo in semplici piccoli capezzoli privi di elementi accessori con una dimensione che raramente supera il 30% della grandezza dei capezzoli normali, certe volte comparendo unitamente ad un’areola aggiuntiva o addirittura con un complesso ghiandolare autonomo.

Il termine politelia deriva dal greco dall’unione delle parole poli che significa “tanti” e thelia che significa “capezzoli”.


I capezzoli sovrannumerari si presentano singolarmente e sono localizzati lungo la cosiddetta “linea del latte” posta sulla zona del torace, ma possono presentarsi anche su zone extra-toraciche come inguine, radice della coscia e radice della spalla, dorso e spalle.

Se solitamente il capezzolo ectopico apporta esclusivamente disagi estetici, nel corso degli anni di vita può andare incontro a mutazioni e trasformazioni di forma e colore associandosi a fenomeni sgradevoli come irritazioni e pruriti soprattutto in determinate fasi della vita come la pubertà o la gravidanza.
Dal punto di vista clinico la politelia non rappresenta un problema rilevante in quanto il capezzolo soprannumerario tende a rimanere silente, anche se risulta essere maggiormente esposto alle neoplasie rispetto ai capezzoli principali.

La patologia è abbastanza frequente all’interno di ogni popolazione etnica con una incidenza pari a circa 2-6 soggetti ogni cento persone.


Può coinvolgere indistintamente sia maschi che femmine anche se pare che le ultime ne siano più colpite.
In ogni caso vi è una generale difficoltà a classificare e enumerare i casi di politelia in quanto vi è una tendenza da parte di chi ne è affetto a nascondere la problematica per imbarazzo e pregiudizi sociali.

Politelia e Polimastia, quali sono le differenze

Nella politelia il capezzolo aggiuntivo è nella maggior parte dei casi solo uno, ma non è esclusa la possibilità che siano in numero maggiore sino al massimo di 10.
Il capezzo ectopico può presentarsi in forme, dimensioni e tonalità differenti, con le sembianze di un neo, una semplice macchia pigmentata, un accumulo di peli, posto sul piano cutaneo o rilevato in modo più o meno importante, talvolta con una propria areola di tono più scuro e in rari casi rigonfio per la presenza dell’eventuale impianto ghiandolare sottocutaneo.

I capezzoli aggiuntivi possono anche rimanere inosservati per tutto l’arco della vita oppure rendersi particolarmente visibili in occasione delle principali mutazioni ormonali come durante la fase della pubertà, dei cicli mestruali o della gravidanza intensificando la pigmentazione, la sensibilità al tatto e il gonfiore e causando dolore più o meno fastidioso e talvolta secrezioni di latte.

Nell’evenienza più isolata in cui i capezzoli soprannumerari sono accompagnati da ghiandole mammarie in surplus siamo di fronte non a un caso di politelia, ma più esattamente di polimastia.


Nell’ipotesi di polimastia è importante ricorrere sempre al parere di uno specialista che possa indicare il percorso migliore da intraprendere che spesso consisterà nella escissione chirurgica del capezzolo aggiuntivo per evitare le possibili complicanze a cui in questi casi è maggiormente esposto.

Come nasce il terzo capezzolo?

Il terzo capezzolo compare nell’utero durante la fase dello sviluppo embrionale ovunque lungo tutto il percorso delle vie del latte cioè dell’ispessimento della pelle che decorre dalla radice delle ascelle fino all’inguine e alla parte alta della coscia su entrambe le parti anteriori del torso.

Talune volte compaiono in punti anche ben lontani dalle vie del latte dissociandosi da quest’ultime come dorso, spalle, schiena, cosce e persino piante dei piedi.

L’origine della politelia deve essere ricercata a livello genetico nel programma di sviluppo delle mammelle e per tale motivo la diagnosi della patologia è effettuata dal chirurgo plastico palpando e esaminando i bottoni mammari seguendo le medesime vie lattifere.

Terzo Capezzolo cause

Le cause della comparsa del terzo capezzolo sono da ritrovare nella malformazione del seno per fattori ereditari conseguenti al fatto che deriviamo da altri mammiferi, motivo per cui possiamo sviluppare come quest’ultimi più capezzoli, areole o mammelle.

In base alla teoria evoluzionista più quotata, durante la fase fetale di formazione della mammella originaria possono residuare dei frammenti delle ghiandola mammaria omolaterale che al momento in cui attecchiscono al tessuto ectodermico delle creste lattee danno origine ai capezzoli in sovrannumero o capezzoli aggiuntivi.

La presenza del terzo capezzolo è solitamente isolata e casuale, ma talvolta è associata alla comparsa di altre patologie, malattie e malformazioni per cui in ipotesi di sospetta politelia è sempre buona norma rivolgersi ad uno specialista affinché effettui una indagine differenziale.

Terzo Capezzolo uomo, anche gli uomini possono sviluppare un capezzolo in più?

Certamente, pur non esistono dati ufficiali sulla politelia studi approfonditi hanno fatto emergere che la patologia colpisce sia gli individui di sesso maschile che di sesso femminile a prescindere dalla etnia a cui appartengono, anche se in percentuale maggiore ne sono affette le donne forse a causa delle maggiori concentrazioni ormonali.

Politelia donne, quanto è diffusa?

La politelia è la malformazione più diffusa a livello del seno colpendo una percentuale variabile tra lo 0,5% e il 5,5% delle donne con capezzoli aggiuntivi che nel 75% dei casi si mostrano di diametro non superiore al 30% di quello dei capezzoli originari quindi di dimensioni ben inferiori e pertanto meno notabili.

I capezzoli ectopici sono stati classificati in otto categorie in base al realtivo stadio di completamento istologico dove al primo livello si trova un capezzolo munito di areola e di ghiandola mammaria (polimastia) e all’ottavo nonché ultimo livello si ha solo la presenza di una macchia di peli (politelia pilosa).

Politelia e persone famose

Diversi personaggi famosi condividono con il resto della popolazione la condizione afferente la politelia come l’attrice Tilda Swinton, l’attore Matthew Perry interprete di Chandler Bing in Friends, il cantante Harry Styles già membro degli One Direction e l’attore Mark Walhberg.


Quest’ultimi a conferma, anche se sicuramente non necessaria, del riscontro della patologia anche tra gli individui maschili.

Differenza tra Politelia e capezzolo introflesso?

Il capezzolo, come ben sappiamo, è posto all’apice della ghiandola mammaria quale proiezione centrale dell’areola su cui confluiscono i dotti galattofori per secernere le secrezioni di latte all’esterno.


Se negli episodi di politelia si ha la presenza di un numero di capezzoli superiore al normale, nei casi di capezzolo introflesso si ha la mancanza di rilievo del medesimo capezzolo rispetto al piano areolare presentandosi allo stesso livello di quest’ultimo o addirittura ripiegati all’interno delle mammelle.

Le due malformazioni sono accomunate dal comportare entrambe dei disagi estetici da cui conseguono una difficoltà e un imbarazzo a mostrarsi in pubblico in bikini come negli spogliatoi e durante i rapporti con il partner.

Politelia rimozione del terzo capezzolo, quali interventi sono possibili?

La rimozione chirurgica del terzo capezzolo è ad oggi possibile soprattutto se questo rappresenta una fonte di imbarazzo e vergogna abbassando il proprio livello di autostima non facendo sentire la propria persona a proprio agio nel mostrarsi alle altre persone.

L’intervento si esegue con un’anestesia locale e ha una durata di trenta minuti al termine del quale è possibile riprendere le attività quotidiane ovviamente senza sforzare la zona trattata per alcuni giorni.

Durante l’operazione il chirurgo plastico seleziona la zona intorno al capezzo ectopico per rimuoverlo con l’ausilio del bisturi. Successivamente procede a suturare i lembi mediante punti intradermici riassorbibili affinché la cicatrice residuale sia invisibile o poco visibile in dipendenza anche dell’estensione e dell’entità del capezzolo soprannumerario rimosso.

Dove rimuovere il terzo capezzolo a Firenze e a Prato

La Dott.ssa Serena Ghezzi riceve agli ambulatori di Firenze e Prato dove alla visita di consulto valuterà attentamente la problematica, indicando il percorso chirurgico migliore da intraprendere per correggere il difetto ed eliminare i disagi non solo estetici che ne conseguono.
Permettendo al paziente di riscoprire l’armonia delle proprie forme e riacquisire la fiducia in se stesso.

La Dott.ssa Serena Ghezzi è medico chirurgo specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, in possesso di abilitazione medica in qualità di Esperta in Laserterapia e Laserchirurgia e con grande esperienza accademica, ospedaliera e professionale in ambito nazionale ed internazionale.

A Firenze e Prato la Dott.ssa Serena Ghezzi è un punto di riferimento nell’ambito della medicina estetica e della chirurgia plastica impiegando le tecniche ambulatoriali e operatorie all’avanguardia per valorizzare la bellezza della persona e soddisfare i desideri del paziente.

Dott.ssa Serena Ghezzi

Medico Chirurgo | Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

• Referente esclusivo della Chirurgia Plastica ricostruttiva post bariatrica degli Ospedali ASL Santa Maria Nuova di Firenze e San Jacopo di Pistoia
• Diploma di Esperta in Laserterapia e Laserchirurgia ad indirizzo estetico
• Socia ordinaria della SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica) e della SIME (Società Italiana Medicina Estetica)
• Iscritta all’Ordine dei Medici di Firenze al n. 13089 il 28/7/2010

Già ricercatrice universitaria, ha maturato una grande esperienza nei più prestigiosi ospedali nazionali e internazionali, con una lunga lista di pubblicazioni nelle più autorevoli riviste del settore e centinaia di interventi chirurgici effettuati.