Sottoponendosi ad un intervento di mastoplastica additiva o di mastopessi con protesi un passaggio importante da effettuare è la scelta delle protesi per il seno.
Al giorno d’oggi, infatti, esistono varie tipologie di protesi che si differenziano tra loro per forma, volume e proprietà lasciando spazio per soddisfare tutti i desideri della paziente, sempre entro le indicazioni suggerite e i limiti dettati dal chirurgo plastico.
Grazie alle esperienze del passato, alla continua ricerca scientifica nonché all’evoluzione dei materiali e delle moderne tecniche produttive a partire dagli anni 2000 le protesi mammarie sono divenute un presidio medico altamente sicuro approvato dalla FDA, così abbattendo e talvolta eliminando una serie di rischi collegati a questo tipo di interventi.
Gli impianti mammari vengono utilizzati principalmente per fini estetici conferendo volume ad un seno piccolo o svuotato nel tempo, ma in certi casi anche nell’ambito della chirurgia ricostruttiva post oncologica e post traumatica ripristinando un seno deforme, asimmetrico o danneggiato.
Indice
Le protesi mammarie, chiamate anche protesi al seno o impianti mammari, sono un presidio medico chirurgico impiegato per effettuare interventi di chirurgia plastica al seno per aumentarne il volume e ristabilirne le proporzioni.
Le protesi mammarie sono costituite esternamente da un doppio strato di silicone biocompatibile e altamente sicuro in grado, nei tempi moderni, di garantire la rottura accidentale della protesi stessa nel tempo.
Si ricorre alle protesi mammarie al momento in cui il chirurgo plastico valuta che la paziente non ha abbastanza tessuto adiposo per poter procedere ad una mastopessi senza protesi o ad un lipofilling che costituiscono rispettivamente un lifting del seno non che un relativo riempimento con grasso autologo prelevato da altre parti del corpo.
In commercio si trova una grandissima varietà di protesi al seno che si differenziano per una moltitudine di combinazioni possibili di forme, dimensioni e contenuto permettendo di poter individuare la protesi più adatta ed indicata per le caratteristiche di ogni seno, rispettando le proporzioni del proprio corpo e restituendo dei magnifici risultati naturali.
Per poter essere introdotte sul mercato, le protesi mammarie sono sottoposte a infiniti test di sicurezza e controllo per garantirne la qualità e la resistenza alla rottura.
Vero è infatti che ogni azienda produttrice di protesi al seno può immettere i propri prodotti sul mercato solo dopo aver effettuato numerosi controlli di sicurezza.
Superati tali test di sicurezza all’azienda produttrice nonché alle protesi mammarie è conferita la certificazione di idoneità come presidio medico chirurgico impiantabile al seno di una persona.
Ogni protesi mammaria, inoltre, deve essere dotata di un tagliando di identificazione dal quale si devono poter evincere tutte le caratteristiche del prodotto come la data di produzione, l’azienda produttrice ed ogni ulteriore caratteristica di provenienza e sicurezza rilevante.
Un’altra prerogativa delle protesi mammarie è che siano atte ad essere identificabili dagli strumenti radiodiagnostici soprattutto al fine di un esito attendibile e soddisfacente della mammografia e dell’ecografia al seno.
Le protesi al seno, In definitiva, devono essere progettate e prodotte con materiali biocompatibili capaci di escludere reazioni allergiche e autoimmunitarie al fine di rendere gli interventi di chirurgia estetica al seno un’esperienza controllata e sicura.
Numerose sono le variabili da prendere in considerazione nella scelta delle protesi al seno.
I fattori distintivi principali da valutare sono quelli di proiezione, forma e superficie i quali, combinandosi tra loro, danno vita ad una vastissima gamma di protesi in commercio capace di soddisfare ogni tipo di esigenza personale.
La proiezione definisce il rapporto intercorrente tra la base della protesi e la sua sporgenza rispetto alla base stessa, potendosi di conseguenza distinguere
La forma è un fattore determinante nella scelta della protesi potendosi distinguere:
La superficie delle protesi influisce su un duplice aspetto, la sensazione del seno al tatto e la resistenza alla rotazione:
Le protesi al seno di distinguono anche in base alla loro composizione interna. Se la composizione dell’involucro esteriore rimane pressoché invariata, la composizione interna si distingue a seconda che sia a base di acqua salata steriale (soluzione salina) oppure a base di silicone.
La composizione della protesi influisce non solo sull’aspetto e sulle percezioni al tatto del seno, ma anche sulla accidentale rottura della protesi.
Le protesi a base di soluzione salina in caso di rottura, infatti, permetteranno la dispersione del contenuto nell’organismo che lo eliminerà in modo naturale, lasciando l’impianto protesico completamente svuotato e collassato.
Le protesi in silicone hanno il grande vantaggio di avere una consistenza del tutto simile al seno naturale e, in caso di rottura, non collassano permettendo al contenuto di rimanere nella tasca della protesi mammaria sino a quando non sono sostituite.
L’attuale qualità dei materiali impiegati e la ricca esperienza accumulata, permettono al giorni d’oggi di poter scegliere protesi in silicone ampiamente sicure, controllate e affidabili con il vantaggio di ottenere risultati naturali, armoniosi e in linea con i desideri di ogni paziente.
La scelta di protesi di bassa qualità o di protesi non adatte al nostro corpo, in combinazione con l’impiego di una tecnica chirurgica invece di un’altra, può causare a distanza di tempo dall’intervento la formazione di ondulature o increspature della pelle del seno con conseguenti imbarazzi estetici e disagi psicologici.
Tale fenomeno è chiamato “rippling” o “wrinkling” del seno e compare dopo alcuni mesi dall’operazione su uno o su entrambi i seni, con cause che sono da ricercare principalmente:
Per tali motivi quando si effettua un intervento di rimodellamento del seno la possibilità di scelta delle protesi implementabili deve essere sempre ristretta dal bravo chirurgo plastico che, in base alla propria esperienza, possa selezionare esclusivamente protesi sicure e adatte alle caratteristiche del proprio corpo, minimizzando il rischio postoperatorio che si formino sgradite ondulature e increspature che costringerebbero a ricorrere nuovamente alla sala operatoria.
Come per ogni operazione chirurgica in cui si inserisce una protesi, anche nella mastoplastica additiva e nella mastopessi con protesi è possibile che si verifichi la rottura dell’impianto inserito.
Anche se con le protesi moderne l’eventualità è molto rara, vi possono essere vari fattori che causano la rottura accidentale delle protesi:
Spesso la rottura della protesi è del tutto asintomatica a e viene riscontrata casualmente nei test di screening di prevenzione al seno mediante ecografia, mammografia o risonanza magnetica.
A volte invece, con tempi più o meno immediati, si scatena una reazione infiammatoria che causa diversi sintomi, tra cui il primo solitamente è l’indurimento della capsula fibrosa che di norma si forma attorno ad un corpo estraneo, in questo caso della protesi mammaria. Nei casi più gravi può portare alla deformazione e risalita verso l’alto dell’ impianto che si trova costretto dalla capsula ispessita fino a generare dolore.
Nell’ipotesi vi sia anche una dispersione del contenuto di gel di silicone delle protesi, vi sarà anche una reazione del sistema linfatico che si attiverà mostrando linfonodi ingrossati, febbre e possibili edemi.
Nell’eventualità si verifichi la rottura della protesi, il chirurgo plastico dovrà sostituire le protesi, eliminando tutto il contenuto delle protesi rotte che si è riversato nell’organismo ed eventualmente posizionando le nuove protesi su un diverso piano anatomico.
Le protesi mammarie di ultima generazione hanno caratteristiche tali da risultare altamente biocompatibili e sicure, con un involucro esterno testurizzato composto da polimeri di silicone medicale e un composto interno a base di gel coesivo di silicone a forma stabile.
La testurizzazione della protesi, come abbiamo detto, permette di tenere l’impianto nella posizione in cui è stato inserito, minimizzando i rischi di rotazione e di contrattura capsulare.
Il silicone medicale, di per sé, invece, è un materiale biocompatibile al pari delle protesi di titanio che si utilizzano in altri ambiti chirurgici, il che riduce del tutto il rischio di allergie e rigetti spontanei.
In passato, infine, le protesi venivano riempite con gel liquido molto pericoloso che in caso di rottura si diffondeva nell’organismo.
Ad oggi si utilizza un gel siliconico con differenti gradi di coesività che permettono, in caso di rottura, di mantenere il contenuto nella tasca mammaria senza rischi particolari per l’organismo.
Le protesi mammarie di ultima generazione, infine, sono sottoposte a rigidi test di controllo per poter rispettare la rigida normativa in materia, permettendo talvolta ad alcune case produttrici di poter rilasciare al paziente una garanzia a vita.
In commercio esistono protesi per il seno di oltre trenta produttori i quali a loro volta hanno nel proprio catalogo gamme differenti di impianti.
La scelta delle protesi per il seno, pertanto, può essere effettuato in un repertorio vastissimo di prodotti validi tra i quali si differenziano principalmente quattro marchi noti per qualità costruttiva e dei materiali:
In ogni caso non è possibile a priori stabilire quali siano le migliori protesi per il seno in quanto la scelta dipende da fattori soggettivi che è necessario verificare di caso in caso, come le aspettative personali, le esigenze operatorie, l’anatomia del proprio corpo, la qualità dei tessuti mammari e altri elementi concomitanti.
La scelta delle protesi per il seno migliore al proprio caso è una passaggio che deve essere condotto dal chirurgo plastico di riferimento, il solo in grado di valutare nello specifico la situazione personale e di poter esporre i vantaggi e gli svantaggi collegati alle differenti tipologie di protesi sul mercato.
Assolutamente sì. Le protesi si utilizzano allorquando sia necessario aumentare il volume delle mammelle che, per fattori congeniti e per cause sopravvenute, sono troppo piccole o svuotate.
Nell’ipotesi in cui si desidera esclusivamente un aumento modesto dei volumi delle mammelle oppure nell’ipotesi in cui sia necessario esclusivamente risollevare e rimodellare un seno già pieno è possibile ricorrere a due ulteriori e differenti tecniche operatorie quali, rispettivamente, il lipofilling e la mastopessi senza protesi.
Con il lipofilling si aumenterà il volume del seno prelevando grasso autologo da altre parti del corpo in cui eccede (la maggior parte delle volte, fianchi e cosce) per poi immetterlo nella zona mammaria una volta opportunamente trattato. La procedura ha il vantaggio di non utilizzare materiali estranei (le protesi mammarie, appunto) e di permettere correzioni personalizzate delle eventuali asimmetrie presenti.
Con la mastopessi, invece, ci si concentra sul rimodellamento del seno invece che nell’aumento del volume, praticamente risollevandolo in una posizione più proiettata e sostenuta ed eliminando la pelle in eccesso.
In ogni caso tutte le tecniche operatorie della mastoplastica, del lipofilling e della mastopessi sono combinabili tra loro nel corso della medesima seduta operatoria permettendo alla paziente di ottenere il miglior risultato possibile per soddisfare i propri desideri.
Partendo dal presupposto che per un preventivo esatto è necessario effettuare una visita di consulto presso il chirurgo plastico di riferimento, è possibile in ogni caso stimare approssivamente i costi degli interventi estetici al seno con protesi in un range che varia tra le 5.000 e le 8.000 euro.
In tali costi vi rientrano infatti tutta una serie di elementi che variano in base alla qualità della struttura di riferimento, alla bravura del chirurgo, alla qualità dei prodotti utilizzati e a tutte le spese accessorie da sostenere (abbigliamento, prodotti medicali, esami pre e post operatori, ecc…).
Prima di decidersi ad effettuare un intervento, il consiglio è di rivolgersi ad un chirurgo plastico che possa indicare dei preventivi esatti e quantificare con esattezza le spese correlate a cui si va incontro.
La Dott.ssa Serena Ghezzi riceve agli ambulatori di Firenze e Prato dove alla visita di consulto valuterà attentamente il seno, indicando il percorso migliore da intraprendere per correggere i difetti ed eliminare i disagi non solo estetici che ne conseguono.
Permettendo alla paziente di riscoprire l’armonia delle proprie forme e riacquisire la fiducia in se stessa.
La Dott.ssa Serena Ghezzi è medico chirurgo specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, in possesso di abilitazione medica in qualità di Esperta in Laserterapia e Laserchirurgia e con grande esperienza accademica, ospedaliera e professionale in ambito nazionale ed internazionale.
A Firenze e Prato la Dott.ssa Serena Ghezzi è un punto di riferimento nell’ambito della medicina estetica e della chirurgia plastica impiegando le tecniche ambulatoriali e operatorie all’avanguardia per valorizzare la bellezza della persona e soddisfare i desideri del paziente.