

Quando si decide di sottoporsi a un intervento di mastoplastica, che sia additiva, riduttiva o di sollevamento, una delle prime domande riguarda le cicatrici dopo mastoplastica. La paura di segni permanenti o troppo visibili è comprensibile, ma grazie alle moderne tecniche chirurgiche e a una corretta gestione del post-operatorio, le cicatrici tendono a diventare sottili e poco evidenti col passare del tempo.
Conoscere in anticipo dove si formano, come evolvono e quali strategie adottare per prendersene cura aiuta ad affrontare l’intervento con maggiore consapevolezza e serenità.
Indice
Ogni intervento chirurgico comporta incisioni e quindi cicatrici, anche la mastoplastica non fa eccezione. La posizione e la lunghezza del segno dipendono dal tipo di procedura scelta: nella mastoplastica additiva le cicatrici sono generalmente ridotte e collocate in zone poco visibili, nella riduttiva o nella mastopessi possono essere più estese a causa della maggiore quantità di pelle da rimodellare.
La tecnica chirurgica incide molto sull’esito finale. Un’incisione ben posizionata e suturata con precisione guarisce meglio e lascia segni meno evidenti. Per questo è importante discutere con il chirurgo prima dell’intervento, chiarendo quale tecnica verrà utilizzata e che tipo di cicatrici ci si può aspettare.
Le cicatrici variano in base alla tecnica di incisione.
La cicatrice periareolare è posizionata lungo il bordo dell’areola. La differenza di colore tra pelle e tessuto areolare la rende poco evidente, motivo per cui è una scelta frequente.
La cicatrice sottomammaria si trova nel solco sotto il seno. È facilmente occultabile con il reggiseno o il costume, e la piega naturale del seno contribuisce a nasconderla.
La cicatrice ascellare, meno comune, viene eseguita nella piega dell’ascella, evitando segni diretti sul seno. Tuttavia può risultare più visibile con braccia sollevate e richiede una tecnica più complessa.
In caso di mastoplastica riduttiva o mastopessi, possono essere necessarie cicatrici verticali o a T rovesciata, che si estendono anche lungo la parte inferiore della mammella. Sebbene più evidenti, con il tempo tendono ad attenuarsi notevolmente.
Ogni persona reagisce in modo diverso al processo di guarigione e per questo l’aspetto delle cicatrici da mastoplastica non è mai identico.
La genetica gioca un ruolo importante: alcune persone hanno una maggiore predisposizione a cicatrici evidenti, ipertrofiche o cheloidi.
La qualità della pelle e l’età influenzano la capacità di rigenerazione dei tessuti: una pelle giovane tende a cicatrizzare più rapidamente, mentre in età più avanzata il processo è più lento ma a volte con segni meno marcati.
Anche lo stile di vita ha un impatto: il fumo, una cattiva alimentazione o una scarsa idratazione possono peggiorare la qualità della cicatrizzazione.
Infine, la cura post-operatoria è fondamentale: seguire le indicazioni del chirurgo, indossare il reggiseno contenitivo e proteggere la pelle dal sole sono accorgimenti che migliorano l’esito finale.
Le cicatrici attraversano diverse fasi prima di stabilizzarsi.
Subito dopo l’intervento, la cicatrice appare rossa, gonfia e leggermente dura: questa fase è normale e dura alcune settimane.
Nei mesi successivi, il segno diventa più chiaro e sottile, con un processo di maturazione che può richiedere fino a 12-18 mesi.
Si considera che una cicatrice sia stabilizzata dopo circa un anno e mezzo. Prima di quel momento è normale che cambi colore e consistenza.
La buona notizia è che le cicatrici della mastoplastica possono essere trattate e migliorate con semplici accorgimenti.
L’applicazione di creme e gel cicatrizzanti a base di silicone aiuta a mantenere la pelle idratata e a favorire una guarigione uniforme.
I massaggi localizzati, se consigliati dal medico, stimolano la microcircolazione e rendono la cicatrice più morbida ed elastica.
La protezione solare è indispensabile: l’esposizione ai raggi UV può scurire la cicatrice, rendendola più visibile. È consigliabile usare creme con alto fattore protettivo almeno per un anno.
In alcuni casi, il chirurgo può proporre trattamenti medici come laser frazionato, peeling o microneedling per attenuare ulteriormente i segni.
Non tutte le cicatrici evolvono in maniera regolare. Alcune possono diventare ipertrofiche, ossia rialzate, dure e arrossate, pur restando circoscritte all’area dell’incisione.
Altre volte si formano cheloidi, cicatrici più grandi che si estendono oltre i margini della ferita. Questa condizione è meno frequente ma più difficile da trattare, poiché dipende da una predisposizione individuale.
Per queste situazioni, esistono terapie mirate come infiltrazioni di cortisone, applicazioni di cerotti compressivi o trattamenti laser specifici.
Nella maggior parte dei casi, le cicatrici evolvono in modo fisiologico e tendono a migliorare spontaneamente con il tempo. Tuttavia, ci sono segnali che meritano attenzione.
Una cicatrice che diventa dolorosa, eccessivamente dura, arrossata o che si allarga richiede una valutazione medica. Anche secrezioni o sintomi infiammatori persistenti devono essere segnalati.
In alcuni casi, quando il risultato estetico non è soddisfacente, può essere presa in considerazione una revisione chirurgica della cicatrice, che consente di migliorare l’aspetto finale.
La Dott.ssa Serena Ghezzi riceve agli studi di Firenze e Prato dove alla visita di consulto valuterà attentamente le caratteristiche personali, indicando il percorso migliore da intraprendere per correggere i difetti ed eliminare i disagi non solo estetici che ne conseguono.
La Dott.ssa Serena Ghezzi è medico chirurgo specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, con Diploma di Esperta in Laserterapia e Laserchirurgia ad indirizzo estetico e con grande esperienza accademica, ospedaliera e professionale in ambito nazionale ed internazionale.
E’ Referente Esclusivo della Chirurgia Plastica ricostruttiva post bariatrica degli Ospedali ASL Santa Maria Nuova di Firenze e San Jacopo di Pistoia e Responsabile della Chirurgia Plastica alla clinica Medlight di Firenze.
A Firenze e Prato la Dott.ssa Serena Ghezzi è un punto di riferimento nell’ambito della medicina estetica e della chirurgia plastica impiegando le tecniche ambulatoriali e operatorie all’avanguardia per valorizzare la bellezza della persona e soddisfare i desideri del paziente.
Le cicatrici della mastoplastica sono permanenti?
Sì, ogni cicatrice è permanente, ma con il tempo può diventare molto sottile e quasi invisibile.
Dove si trovano le cicatrici dopo mastoplastica additiva?
Generalmente nel solco sottomammario, intorno all’areola o, più raramente, nell’ascella.
Quanto tempo ci vuole perché le cicatrici si schiariscano?
In media dai 12 ai 18 mesi, ma già dopo alcuni mesi diventano meno evidenti.
Le cicatrici della mastoplastica sono visibili in costume?
Nella maggior parte dei casi no, perché vengono posizionate in zone facilmente nascondibili.
Si possono eliminare del tutto le cicatrici della mastoplastica?
No, ma possono essere rese molto meno visibili con trattamenti specifici.
Cosa fare se la cicatrice diventa dura o dolorosa?
È importante consultare il medico, che potrà consigliare creme specifiche o terapie mirate.
Il laser funziona davvero sulle cicatrici della mastoplastica?
Sì, i trattamenti laser possono migliorare colore e consistenza della cicatrice, rendendola meno evidente.
Le cicatrici peggiorano con l’esposizione al sole?
Sì, i raggi UV possono scurirle e renderle permanenti: è fondamentale proteggerle con creme solari ad alta protezione.
